Quella strada fu costruita a metà degli anni 50 del secolo scorso per consentire ai ceccanesi del centro urbano una passeggiata in campagna: ci sono ancora due panchine in pietra scavate nella roccia, con l’anno d’inaugurazioen della stradina che prese il nome agricolo del tempo., via Aia del Tufo, su un colle tufaceo di origine vulcanica a ridosso della via Badia. Ora, nelle giornata di blocco del traffico, pur non superando i 4 metri di carreggiata, la stradina è sottoposta ad un traffico notevolissimo, utilizzata da coloro che devono raggiungere le popolose contrade di Badia, Maiura, Cardegna e proseguire verso Castro dei Volsci, Vallecorsa. Diversi lettori ci hanno segnalato la difficoltà e il rischio di incidenti per la ristrettezza della carreggiata, come anche che la stessa situazione si ripropone nelle strade che si trovano tra via Armando Diaz e via Madonna del Carmine, dove la situazione è resa più complicata per il parcheggio. Forse varrebbe la pena di un ripensamento generale dell’area da sottoporre al blocco stradale, tenendo presente che Ceccano, a differenza di Frosinone, nelle domeniche ecologiche blocca tre arterie statali di attraversamento che congiungono l’area nord della provincia, con il territorio pontino e con l’area del fondano.

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