Gianfranco Caselli è stato procuratore della Repubblica a Palermo dopo gli attentati in cui persero la vita Falcone, Borsellino e tanti agenti delle scorte. Per tre volte ha incontrato gli studenti del Liceo di Ceccano. Ecco la sua testrimonianza nel 2021

Dopo le bombe di Capaci e via D’Amelio avevamo una paura matta che alla nostra democrazia stesse per sostituirsi qualcosa di orribile uno stato mafia controllato da criminali stragisti come Salvatore Riina e gli altri e invece no, facendo squadra tutti insieme, i politici, in un momento magico di unità nello schieramento politico, le forze dell’ordine e la magistratura, la società civile: fu quella la stagione in cui Palermo si riempie di lenzuola bianche: basta con la mafia vogliamo pulizia, trasparenza. Tutti insieme facendo squadra, una vera e propria resistenza, la mafia è costretta ad arretrare, non può dilagare come avrebbe voluto, come pensava di fare. Deve arretrare, subisce dei colpi durissimi. E allora si inabissano, diventano soprattutto la mafia degli affari e gli affari si fanno meglio sott’acqua, sotto traccia. Non sono più quei feroci stragisti di prima ma sono ancora presenti, sono ancora pericolosi ma hanno dovuto arretrare e noi abbiamo potuto rialzare la testa, grazie al sacrificio di tutte le vittime di mafia, Falcone, Borsellino insieme agli altri che hanno restituito credibilità allo Stato Queste alcune delle parole che il procuratore Gian Carlo Caselli ha rivolto ai ragazzi del liceo di Ceccano che l’hanno incontrato per la Giornata della Legalità. Un incontro di grande interesse e commozione di fronte al ricordo delle tante vittime della mafia ma anche delle tante vittorie sulla criminalità organizzata che ha portato in carcere molti capi bastone
Ed ecco il filmato dell’incontro
Rispondi