Lo denuncia Edoardo Grossi, presidente dell’ANSMI (Associazione Nazionale di Sanità Militare Italiana) di Frosinone che ha lanciato una Campagna sulla “pratica” dell’abbruciamento (si dice proprio così, ndr.) di residui vegetali, colture agrarie, potature, fogliame e ramaglie. Questa pratica, molto diffusa nella provincia di Frosinone e non soltanto, consiste nell’eliminazione con il fuoco di residui di colture agrarie, di cespugliati, di alberati e di incolti. Per Grossi, questa pratica è senz’altro sanzionabile per l’illecito smaltimento di rifiuti e per l’inevitabile emissione di inquinanti in atmosfera, spesso aggravata dalla bruciatura combinata di altri materiali di risulta. Il fenomeno ha assunto dimensioni gravissime che possono determinare dannosi effetti sulla salute pubblica e sull’ambiente. Grossi chiede pertanto ai comuni di intervenire per impedire tali moleste abbruciature

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