Giovedì 26 gennaio alle 14,16 la sirena dell’allarme aereo risuonerà a Ceccano, nel 79° anniversario della distruzione del santuario di S. Maria a fiume. Il lugubre suono ricorderà a tutti che la nostra terra fu a lungo martoriata dalla guerra, immediata retrovia del fronte di Cassino. Quelle stesse scene che vediamo in televisione dall’Ucraina e che tanto ci intristiscono, quegli innocenti martoriati dalle bombe di una violenza terrorizzante, furono vissute dalla popolazione dei nostri paesi. L’appuntamento è per giovedì sul sagrato della Chiesa. Il 22 gennaio del 1944 gli Americani sbarcarono ad Anzio. Dal 23 gennaio al 31 la furia della guerra si abbatté su Ceccano e sui centri vicini: il bombardamento di santa Maria del 26, durante il tentativo di distruggere tutte le vie di comunicazione a nord di Cassino, fu soltanto un episodio di tanti in quelle giornate terribili. Il 23 fu colpito lo stabilimento BPD, causando la morte di 5 persone, fra cui 4 ragazzi. Il 25 viene colpita la contrada Marano con 4 morti tra la popolazione civile. L’aviazione alleata cercava di ostacolare lo spostamento delle truppe tedesche dal fronte di Montecassino a quello di Anzio. Il 23 veniva colpita Vallecorsa. Il 27 e il 28, al confine tra Ceccano e Pofi furono uccisi dai tedeschi tre civili che si erano opposti alla requisizione dei loro animali, il corpo di uno di loro dondolò impiccato ad un albero in località La Spina. Due giorni dopo fu la volta di Antonio Micheli, accusato di aver sparato con un fucile al passaggio di un aereo alleato. Fu passato per le armi all’interno dello stabilimento BPD di Bosco Faito, il 30 gennaio 1944.

Tutto è riportato con dovizia di particolari nel libro Ceccano e la guerra 1944-2014 del Liceo di Ceccano, nelle pag. 45 e 46, disponibile su Google books
Potete trovare tutte le info su queste stragi sull’atlante delle stragi nazifasciste in Italia
Per la fucilazione e l’impiccagione a La Spina qui
Per la fucilazione di Antonio Micheli, qui
Qui, invece la ricostruzione della drammatica giornata del 26 gennaio 1944, secondo le informazioni, rielaborate dagli studenti del Liceo di Ceccano per il libro Ceccano a 70 anni dalla guerra, con l’individuazione del comandante della squadriglia di aerei statunitensi che colpì il santuario.

E’ il Lt. John R. Dolny, al comando di 8 aerei del 526th Squadron dell’86th FB (fighters bombers, cacciabombardieri) 12th USAAF, di base a Pomigliano d’Arco. Quella mattina del 26 gennaio 1944, proprio 70 anni fa, la squadriglia si alzò per colpire obiettivi sensibili lungo la ferrovia tra Cassino e Roma. Gli A-36 Invaders volavano quasi a 600 km orari, cercando di non farsi colpire dagli 88 tedeschi e dalle mitragliere contraeree della flak: tra le nubi, Dolny intravede un ponte vicino alle ferrovia ed ordina l’attacco. Gli A 36 salgono a 3600 m e picchiano giù fino a 600 metri. la velocità sfiora i 700 km orari. Mentre scendono, i piloti mettono in azione le mitragliere, i traccianti li precedono fino

a quei bersagli lontani e non ben distinguibili fino a quando non arriva il momento della cabrata: si tira a sé la cloche e si sganciano le bombe. Due ad aereo, 500 libbre ciascuna, 16 oggetti volanti capaci di distruggere tutto: cadono attorno al ponte sul Sacco senza colpirlo, alcuni raggiungono il saponificio, altri il centro del paese, sventrando edifici già disabitati, altri colpiscono la chiesa. Scrive Dolny nel diario di combattimento: mentre cabravamo, abbiamo visto che le bombe non hanno colpito l’obiettivo ma non abbiamo potuto osservare altro per la grande nuvola di polvere che si era levata. Era la polvere delle pietre quasi millenarie di S. Maria, distrutta totalmente.
Il racconto è stato elaborato sulla base dei dati raccolti dagli allievi del Liceo nell’ambito del progetto Guerra, 70 anni dopo.
Ecco un filmato preparato da Fabio Compagnone, III F, e Josephine Carinci, III C
La distruzione di S. Maria a fiume
Qui invece le info sul comandante Dolny che è poi diventato un generale dell’aviazione statunitense
pietroalviti.wordpress.com/2014/01/25/s-maria-a-fiume-individuato-il-comandante-dei-bombardieri/
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