Confesso di non esserci mai passato e come me tanti altri, pur ceccanesi, non conoscevano le strade della Borgata, ora ravvivate dalla luce di più di 20 presepi grazie all’iniziativa di tante associazioni, coordinate della Pro loco della città fabraterna. I presepi sono disposti lungo le due stradine principali del Borgo e, soprattutto di notte, aggiungono suggestione a quello che era nato in orgine, all’inizio del secolo XX, per le case degli operai del pastificio e degli infermieri del Santa Maria della Pietà. A Ceccano l’abbiamo sempre chiamata la Borgata, il borgo per antonomasia, perché sulla sponda sinistra del fiume Sacco. Era, allora, l’abitato più lontano dal centro. Gli altri borghi, San Martino, Garibaldi, Pisciarello erano infatti a ridosso delle mura. Poi ne è diventato uno dei centri nevralgici con la stazione ferroviaria, il saponificio, l’ospedale psichiatrico, punto di congiungimento di diverse arterie stradali, verso contrade che andavano sempre più popolandosi. Ora le associazioni che fanno capo alla Pro loco di Ceccano hanno deciso di valorizzarlo, abbellendolo con le luci dei presepi (uno dei quali realizzato dai bambini e dimensionato a misura dei cani, perché anche loro possano onorare il Bambino che nasce) e con una serie di poesie, scelte da Gabriella Schiara, che ipotizzano la nascita di un parco letterario a tema. L’effetto è bellissimo. I presepi sono stati benedetti il giorno di Santa Lucia, prima della processione che ha attraversato le strade del borgo sulla riva sinistra. La Borgata ospiterà poi domenica il primo percorso enogastronomico realizzato a Ceccano, dopo i tanti organizzati nei centri vicini: le viuzze della Borgata, le sue antiche botteghe, gli atri degli edifici, gli androni si prestano benissimo allo scopo. L’appuntamento è dunque per domenica 18 dicembre a partire dalle ore 12, fino a sera inoltrata.

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