Il 3 novembre, l’unica centralina che ha superato i limiti di legge nella Regione Lazio per la qualità dell’aria è stata quella di Ceccano. Davvero un primato sgradevole e soprattutto preoccupante: le polveri sottili infatti costituiscono uno dei più importanti fattori di rischio per le malattie cardiovascolari e polmonari. Mentre a Ceccano la centralina ha registrato una concentrazione media di 56 microgrammi di polveri sottili per metro cubo, quella di Frosinone scalo, a 5 chilometri di distanza in linea d’aria, si è fermata a 41. Ceccano guida anche l’altra classifica, quella del numero dei giorni in cui la soglia è stata superata: sono stati 58, contro i 35 di Cassino e i 30 di Frosinone. Cosa è successo nel capoluogo di provincia per un miglioramento così evidente dei dati? O cosa è successo a Ceccano per il peggioramento? Forse dovrebbe essere questo uno dei temi principali della discussione civica. Nessuno può fare a meno di respirare.

Sicuramente siamo messi male, bisogna tenere presente dove sono posizionate le centraline di rilevazione e intervenire con urgenza con tecnologia avanzata al miglioramento dell’aria.