Un grande insediamento imperiale, su cui oggi sorgono una chiesa cistercense, una centrale elettrica, un campo da gioco, due parcheggi, una sede stradale e diversi edifici: un complesso termale, diversi templi, strade, un foro, nei pressi di uno splendido corso d’acqua, il Trerus, oggi declassato a fiume Sacco, e una sorgente termale, per i ceccanesi un po’ più anziani, l’acqua puzza. Il tempio era dedicato ad Anna Galeria Faustina, moglie dell’imperatore Antonino Pio, zia di Marco Aurelio, morta nel 140. I cristiani vi costruirono sopra un luogo di culto, oggi il santuario della Vergine del fiume. L’area suscitò grande interesse al momento della ricostruzione della chiesa di Santa Maria a fiume, distrutta il 26 gennaio del 1944 e riaperta al culto il 26 luglio 1958. Le bombe avevano aperto scorci nell’antichità: un mosaico è visibile nell’antica sala consiliare di Palazzo Antonelli, purtroppo mancante di tessere e bisognoso di restauro, con la dedica a Romana, vetuscolanorum amor, altri due furono portati a Palazzo Massimo a Roma, che ospita il Museo Nazionale Romano. Le mura rinnovate di S. Maria ospitano, come perle incastonate, numerose testimonianze lapidee di un grande passato, come pure diversi basamenti funerari, con dediche a soldati ed amministratori. Ma le esigenze della modernità coprirono tutto, addirittura con una centrale elettrica ed un campo sportivo. Non sarebbe il caso di prestare un po’ di attenzione a quell’area che potrebbe costituire un grande attrattore culturale per Ceccano? Non dovrebbe essere difficile scavare nel campo sportivo o nelle centrale elettrica, sono spazi aperti, non occupati da edifici, si potrebbe operare senza espropri.

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