Una mascherina 1522: questa frase detta al farmacista che sta per servire la cliente che ha davanti mette subito in moto uin meccanismo di salvaguardia che consente a chi ne ha bisogno di sottrarsi dalla violenza che ha subito o sta subendo anche in quel momento. La mascherina 1522, non esiste, è una frase chiave che manda un messaggio d’aiuto e chi lo riceve sa perfettamente cosa fare. Lo rende noto il centro provinciale antiviolenza Artemis di Frosinone, che, in un comunicato stampa, scrive: “È di questi giorni la notizia della fine di un incubo per una giovane vittima di abusi da parte di un uomo, un amico di famiglia che da anni approfittava della ragazza. Grazie ad una segnalazione che la ragazza è riuscita a fare recandosi in farmacia e chiedendo di acquistare ‘una mascherina 1522’ una richiesta in codice tra le diverse iniziative promosse dai centri antiviolenza (frutto di uno specifico protocollo d’intesa firmato a livello nazionale) per aiutare le donne che si trovino in situazioni di difficoltà.” E prosegue: Il servizio antiviolenza, affidato al Consorzio Intesa (il numero verde 800980415 è attivo 24 ore), sta operando con impegno e si avvale della preziosa collaborazione delle associazioni: “La Provincia come Ente coordinatore punta a mettere a disposizione attività, alcune più strettamente legate all’accoglienza e all’ascolto, alle consulenze legali, o professionali e altre, di natura più progettuale, rivolte alla sensibilizzazione delle giovani generazioni. Tra queste il servizio ‘Ti porto con me’, per il trasporto e l’accompagnamento di donne e minori che si rivolgono agli sportelli e ai centri di ascolto e non abbiano la possibilità di muoversi in maniera autonoma. Si tratta di un servizio importante che assicura anonimato e garanzia di sicurezza per tutte le richiedenti.

Rispondi