Sono in molti a lamentarsi della chiusura dell’isola ecologica dal 5 maggio scorso a Ceccano. L’isola ecologica è un eufemismo per definire una sorta di discarica provvisoria in cui i cittadini potevano portare fino al 5 maggio scorso i rifiuti ingombranti, le sfalciature, rifiuti non smaltiti nella raccolta, come carta, cartone, vetro, plastica, metalli: il posto sorge in via Anime Sante, nei pressi della cava che ospita una delle discariche dismesse nella provincia di Frosinone, proprio a ridosso del cimitero monumentale, residuo della crisi dei rifiuti dell’inizio degli anni 90. Il 26 agosto del 2017 si sviluppò un incendio che rischiò di arrivare ai rifiuti: sarebbe stato un pericolo per la salute di tutti. Diversi cittadini mettono in evidenza che un così lungo periodo di chiusura dell'”isola”, senza che sia stata sostituita da alcunché, spinga le persone ad abbandonare i rifiuti. I cittadini lamentano di aver chiesto chiarimenti sia al comune che alla società che gestisce il servizio di raccolta, senza ricevere alcun chiarimento. Dalla pagina facebook di Gea ecologia si apprende che in diversi comuni, sempre gestiti dalla stessa società, in sostituzione dell’isola ecologica sono state effettuate raccolte straordinarie nei piazzali. Sempre dalla stessa pagina, risulta che la società Gea faccia funzionare tranquillamente le isole ecologiche informatizzate, che invece a Ceccano sono state spostate nei piazzali delle scuole.

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