Hanno inserito nella centralina di Ceccano due nuovi sensori, teflon e cristalli di quarzo, per tracciare le polveri generate da fonti organiche. Il CNR ha analizzato i dati e ormai non ci sono dubbi: la mal’aria che respirano i cittadini della Valle Latina, quelli di Frosinone, Ceccano, Cassino, deriva in gran parte dalla legna di combustione. La ricerca è stata effettuata nel periodo del blocco delle attività da marzo a maggio, su tre centraline romane e quella di Ceccano, ed è stata presentata qualche giorno fa all’Arpa, in un convegno la cui registrazione potete vedere qui Il dato più interessante per Ceccano è sia di livello assoluto come potete vedere nella prima immagine, in cui si nota come gli inquinanti organici, quelli della legna da ardere, siano assolutamente prevalenti per la stazione di Ceccano rispetto alle altre tre analizzate; sia di livello relativo per il tracciamento di uno zucchero, il levoglucosano, derivante dalla combustione della legna, la cui presenza potete vedere nella seconda immagine. Naturalmente i valori si abbassano andando verso il mese di maggio, quando i camini non bruciano più. Impressionante anche il dato relativo all’influenza del traffico veicolare, in nero, che per Ceccano è comunque superiore alle tre centraline romane.


Forse varrebbe la pena riflettere un po’…
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