Nelle scorse settimane un grande platano di via S. Francesco a Ceccano è stato abbattuto, tagliato alla radice, se ne vede soltanto la forma incastonata nell’asfalto, un metro di diametro se non di più. Ci hanno detto che era malato e pericoloso. Ma una cittadina residente in quella strada, coetanea dell’albero, ha preso carta e penna e ha scritto al sindaco Caligiore: sono una cittadina ceccanese di ottantasei anni. Vi scrivo questa lettera per chiedere informazioni circa l’improvvisa scomparsa di un mio caro vicino di casa, tra i più longevi nel quartiere: un platano di 80 anni cresciuto davanti la finestra di casa mia, in Via San Francesco (ex case popolari di Via per Pofi). Qualche giorno fa – precisamente mercoledì 18 novembre u.s. – in pieno pomeriggio, un nutrito gruppo tra operai e vigili urbani, con mia grande sorpresa, lo ha circondato e tagliato di netto.

Mi piacerebbe dirvi che negli anni ‘50 la strada era già adornata da un accogliente viale di platani, che sono stati oggetto negli anni di sistematiche potature: alcune più radicali, altre meno, ma tutte rispettose dell’ambiente circostante e finalizzate alla tutela tanto della pianta quanto della pubblica sicurezza. Ora però, d’un tratto, lo vedo scomparire e mi chiedo:
- Che problema è insorto vista l’urgenza con cui si è provveduto all’abbattimento?
- Verrà tagliato solo quello o seguiranno altre “esecuzioni”?
- Se il platano era malato, mi piacerebbe leggere la perizia del botanico incaricato dal Comune
- In un’ottica di totale trasparenza dell’agire amministrativo, potrei, inoltre, avere a disposizione copia del provvedimento che ha disposto l’operazione?
- Alla luce di quanto avvenuto, si potrà procedere ad una nuova messa a dimora di un platano?
In via san Francesco ci sono numerosi problemi. Personalmente preferirei che si mettesse mano alla viabilità della strada visto che da anni, proprio nei pressi dell’albero tagliato, vi sono costantemente tante macchine e furgoni parcheggiati in ogni dove, che ostacolano fortemente la visuale delle vetture – in sosta davanti casa mia – che si immettono nella carreggiata. Fiduciosa del buon intento e operato dell’amministrazione cittadina, rimango in attesa di un cortese riscontro a chiarimento della questione. Infine, lasciatemi dire che gli alberi – soprattutto in un paese inquinato come il nostro – sono un patrimonio storico e naturalistico che appartiene a tutti i cittadini. Abbiamo il dovere assoluto di manutenerli e proteggerli. Anche questa è cura delle strade.
Fin qui la battagliera cittadina in difesa del patrimonio arboreo della città. Pensate che soltanto di platani si raggiunge il numero di oltre 140 esemplari, cui si aggiungono tante querce secolari ed altre specie che potrebbero essere tagliate da un momento all’altro.
Rispondi