E’ un vangelo terribile quello di oggi… narra della violenza inaudita di chi vuol mantenere una posizione di forza, di chi non ha rispetto di nessun valore di nessuna regola, pur di rimanere appunto re…

un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto, e resta là finché non ti avvertirò, perché Erode sta cercando il bambino per ucciderlo».
Giuseppe, destatosi, prese con sé il bambino e sua madre nella notte e fuggì in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: Dall’Egitto ho chiamato il mio figlio. Erode, accortosi che i Magi si erano presi gioco di lui, s’infuriò e mandò ad uccidere tutti i bambini di Betlemme e del suo territorio dai due anni in giù, corrispondenti al tempo su cui era stato informato dai Magi. Allora si adempì quel che era stato detto per mezzo del profeta Geremia: Un grido è stato udito in Rama, un pianto e un lamento grande; Rachele piange i suoi figli e non vuole essere consolata, perché non sono più.
Da bambino mi raccontavano che Rachele, sconvolta dall’uccisione dei figli, i Santi Innocenti, aveva recuperato la sua maternità donandola a tutti i bambini del mondo, la befana appunto. Ma era una spiegazione monca: il brano evangelico ha diversi soggetti. L’angelo che avvisa Giuseppe delle intenzioni di Erode, Giuseppe che non esita ad andare nell’Egitto lontano e diverso pur di salvare il figlio che gli è stato affidato; la furia di Erode che non ci pensa due volte ad uccidere tutti i bambini di Betlemme e la voglia dell’evangelista di trovare nella scrittura il significato del male.
Anche oggi tanti Giuseppe si confrontano con tanti Erode ma troppe volte l’assurdità del male chiede risposte che non arrivano: proprio queste ultime settimane ci hanno richiamato alla memoria tanti Erode: bombardieri siriani, bambini abbandonati da tutti in Africa, gli alunni della scuola materna negli Usa… Che lungo elenco di Betlemmi e di Erodi, di mali atroci ma anche di angeli che ci dicono da che parte dovremmo andare…
Caravaggio prova a darci la cifra di quanti avviene nel Riposo durante la fuga in Egitto: in quadro è diviso in due da un angelo con le ali nere. da una parte c’è Maria con il bambino in braccio. Dormono entrambi, il volto della madre è preoccupato ma il bimbo dorme sereno tra le braccia di chi gli vuol bene e lo difenderà da Erode, in fondo l’alba. A sinistra Giuseppe e l’asino ascoltano l’angelo che suona il violino, Giuseppe gli regge la partitura, nel suo sguardo la domanda: Perché? E l’angelo risponde con la musica: l’autore è Dio, la partitura ci è nota, forse non siamo buoni interpreti.
L’ha ripubblicato su Pietroalviti's Webloge ha commentato:
Nella Festa dei Santi Innocenti