di Elisabetta Cassese

Essere italiani sta diventando sempre più scomodo. Non basta vivere in un paese che non cresce economicamente da vent’anni, pagare tasse per servizi che, almeno in alcune parti del territorio, sono radi ed inefficienti, bisogna anche sentire l’umiliazione continua di essere un paese incomprensibile agli altri. Basta mettere il naso fuori casa, andare in un’altra città europea, incontrare gli amici o i conoscenti con cui condividiamo il continente, alcune istituzioni, una parte della storia passata, molte norme e la moneta e sentirsi chiedere: “ma da voi che sta succedendo? Noi siamo preoccupati…”.
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