di Sara De Carli
Dieci ragazzi accoltellati da inizio dicembre ad oggi. Minorenni presi a pugni, a calci, accoltellati da altri minorenni. Un ragazzo accoltellato alla gola, Arturo e uno a cui hanno dovuto asportare la milza, aggredito all’uscita della metropolitana di Chiaiano. E ancora 17 rapine in due mesi, nel Napoletano, fatte da una banda di ragazzi fra cui quattro minorenni. Ragazzi che si fanno la guerra nel centro storico di Napoli, ragazzi che il giudice Nicola Quatrano ha legato addirittura ai militanti della Jihad, per quel «filo sottile ed esistenziale» rappresentato «dalla ricerca della morte». Il Corriere del Mezzogiorno ha raccontato in un articolo che molto bene rende il crescendo di adrenalina che doveva respirarsi ancora sabato notte per le vie di Napoli, il «branco» delle baby-gang: «come si muove, come agisce, come ferisce e come, con spavalderia, sfida le forze dell’ordine e poi sparisce del tutto, mischiandosi alla gente impaurita».
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