Le due anime della matematica di Claudio Facchinelli, su suggerimento della collega Vanessa Tiberia
Se i nostri allievi non lo sanno, noi dobbiamo sapere che non è vero che il motivo per cui è opportuno studiare la matematica è quello della ginnastica del cervello, altrimenti si potrebbe insegnare a giocare a bridge o a scacchi. Come è altrettanto falso che la conoscenza di un teorema o di una legge matematica possa avere un’ utilità nella vita. Allora si tratta di individuare le ragioni vere per le quali studiare la matematica. Proporla e studiarla deve significare, da un lato evidenziare i legami culturali che la matematica ha con ogni altra espressione creativa del pensiero umano, come con la musica o con l’ arte; dall’altro evidenziare le strutture matematiche che esprimono i meccanismi delle nostre scelte e delle nostre azioni. Si tratta di assumere una mentalità diversa, in base alla quale sia più importante sapere a cosa serve uno strumento matematico e come e perché è nato, piuttosto che saperlo applicare a problemi artificiosi.
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