di Valentina Santarpia
Stenta a decollare la rete a banda larga nelle scuole italiane. La scuola connessa in rete è una visione già condivisa in molti Paesi europei: nel Regno Unito sono 25 mila le scuole collegate; in Grecia, grazie a d un progetto cofinanziato con fondi europei, sono collegate tutte le scuole dal 2004; l’Irlanda ha iniziato con un primo progetto nel 2005 e oggi è impegnata in un importante aggiornamento delle infrastrutture. In Italia sono invece solo 530 le scuole connesse a GARR, la rete nazionale dell’istruzione e della ricerca, che promuove la diffusione di collegamenti a banda larga tra gli istituti scolastici per favorire i processo di innovazione digitale nella didattica e il raggiungimento degli obiettivi fissati nell’agenda nazionale per l’istruzione. Eppure è importante che la scuola digitale sia anche connessa in rete in maniera efficiente e con una capacità di banda proporzionata alle esigenze quotidiane di insegnanti e studenti. Connettività ad alte prestazioni vuol dire dotare le scuole di un’autostrada telematica che offre loro le stesse opportunità a disposizione del mondo della ricerca e dell’università.
Traffico al +62,51%
Ma l’inversione di tendenza potrebbe essere vicina. Gli ultimi dati sul traffico mostrano un incremento notevole: nell’ultimo anno +62,51%, con una media di traffico complessivo di 330 TB al mese, l’equivalente di 70 mila dvd. Di esperimenti virtuosi ce ne sono tanti: a Catania le scuole connesse hanno realizzato un laboratorio per imparare e sperimentare a scuole le tecnologie Cloud, insieme all’Istituto nazionale di fisica nucleare; a Ceccano (Frosinone) sono paladini del BOYD (Bring your own device), lo smartphone sempre in classe, usano il telefono anche per fare i test di ingresso e usano la credenziali wireless e della scuola anche all’estero quando sono in gita;
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