di Antonella Bonavoglia
Negli anni 70, la partecipazione della famiglia alle attività scolastiche fu accolta come una conquista. La scuola finalmente si apriva al mondo, attribuendo ai genitori ruoli attivi. Questa apertura è poi proseguita con la stesura del Patto Educativo di Corresponsabilità, nel 2007, che si prefigge di promuovere una comune azione educativa, al fine di creare un clima sereno e favorire lo sviluppo del senso di responsabilità di ognuno. Leggendo la cronaca recente, in realtà, il clima su cui si basa il rapporto scuola-famiglia, appare tutt’altro che sereno. La scuola si riduce ad un servizio e la sua utenza diventa semplice fruitrice.
La grande opportunità di cooperare per il benessere del bambino, sembra, dunque, un’occasione persa. La grande chanche di partecipazione fallita. L’attenzione dei genitori sembra essersi spostata sulla efficacia delle prestazioni cognitive, sulla difesa ad oltranza, sulla protesta ad ogni costo e sulla sfiducia. Ma è davvero così?
Rispondi