di Luigi Alici
Il primo novembre del 1755 un evento sismico eccezionale, oggi comunemente ricordato come “terremoto di Lisbona“, interessò una superficie vastissima, dal nord Africa a gran parte dell’Europa, provocando migliaia di morti. Ne scaturì, tra l’altro, un vivacissimo dibattito intorno al male, interpretato, di volta in volta, come prova della collera divina o come smentita di ogni facile ottimismo, con il quale si cercava di “difendere” Dio dall’accusa di essere responsabile del male nel mondo. Come ha scritto Adorno, “il terremoto di Lisbona guarì Voltaire dalla Teodicea di Leibinz”, contribuendo in modo decisivo alla formazione di un vero e proprio “illuminismo radicale”.
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