La preside del Liceo di Ceccano, Concetta Senese, recentemente nominata nel Comitato nazionale per la promozione della cultura scientifica e tecnologica, ci rende noto questo testo
La ricerca in ambito didattico ha dimostrato per anni che tutto l’apprendimento, l’80% dell’apprendimento avviene al di fuori dell’aula scolastica.
Quindi, perché non portare questa dimensione esterna in aula?
Il motivo per il quale imparano fuori dalla classe è che c’è interazione.
Le persone imparano con l’azione, non in modo passivo. Prima che avessimo la tecnologia e tutti avessero un telefono in tasca, c’erano solo due modi per imparare qualcosa.
Uno era andare a scuola e sedere al banco e in qualche modo subire, e ascoltare e memorizzare, e poi cercare di rendere i contenuti rilevanti.
Il secondo modo era andare in biblioteca e prendere un libro.
Entrambi questi metodi erano il modo in cui le persone imparavano. Ma poi arrivò la rivoluzione digitale e tutti abbiamo avuto accesso a computer, tablet e telefoni.
Quindi, se oggi vuoi imparare qualcosa, lo puoi fare dallo smartphone.
Non ti serve andare in biblioteca e non devi ascoltare una lezione ma tutto il modello didattico è ancora basato su questo, dalle scuole medie all’università.
(Intervista a Esther Wojcicki giornalista, autrice, educatrice americana).
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