Il livido cavallo montato dalla Morte che perseguita coloro che vogliono distruggere la terra: la terribile immagine del libro di Apocalisse, all’apertura del IV sigillo, ha costituito il momento apicale dell’emozionante concerto del Concentus Musicus fabraternus Josquin Des Pres e dell’Orchestra Sinfonica Francesco Alviti a Ceccano, domenica 28 febbraio: i due complessi hanno interpretato il Ludus Choralis del m° Giuseppe Agostini, uno dei maggiori musicisti italiani viventi. Il concerto era dedicato a Francesco Alviti, giovane percussionista scomparso 7 anni fa, dopo aver vanamente lottato contro la malattia e ad altri giovani, Irene Di Mario, Ilaria Pirri,
Fiammetta Misserville, come pure ai m° Pio Di Meo e Rico Gizzi Il Ludus Choralis, la festa del coro, ha tracciato un affresco celebrativo della musica capace di interpretare gli elementi più profondi della vita: la composizione di Agostini ha preso le mosse dalla fondazione della musica moderna, il gregoriano e le scuole poetiche, per poi passare alla rappresentazione sacra con l’àgnostos theòs, del libro degli Atti, il dio ignoto di cui siamo tutti il seme, e l’ippos cloròs, il livido cavallo, strumento della vendetta di Dio contro chi rovina la terra. In questa drammatica rappresentazione, in questo anatema contro i distruttori della terra, i mali del mondo, raffigurati nelle passioni di Francesco, di Ilaria, di Irene, di Fiammetta, sono presentati alla speranza della fede, per cui la bontà di Dio ci libera dal
male: il suono conclusivo dei timpani affidato a Fabrizio Bartolini, amico di Francesco, ha manifestato la potenza della musica, capace di vincere la tragedia. Il Ludus Choralis, composto per il XXV anniversario di attività artistica del Concentus Musicus Fabraternus Josquin Des Pres, è stato interpretato dalle voci soliste di Vittoria D’Annibale, soprano, Fabiola Mastrogiacomo, mezzosoprano, Enrico Talocco, tenore, ed Alessandro Della Morte, basso, dal coro polifonico del Concentus e dall’Orchestra Sinfonica Francesco Alviti, diretti da Mauro Gizzi. Serata di grande commozione con la chiesa di S. Giovanni in Ceccano piena di gente, nonostante la tempesta in corso
Francesco, percussionista di Dio, a Ceccano la musica contro gli inquinatori

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