Soltanto balbettii e confessioni di impotenza: di fronte all’assalto delle poveri sottili (concentrazione arrivata a 157 mg a Frosinone, il 4 dicembre) le amministrazioni pubbliche, responsabili della sanità locale e territoriale, non sembrano in grado di proporre soluzioni né immaginare un percorso per affrontare il problema, a cominciare dalla comprensione che non si tratti di una questione comunale demandata ad ogni sindaco ma di un problema dell’intero territorio, come i drammatici dati delle centraline confermano ogni giorno. In questi giorni è stato pubblicato il bando europeo per la mobilità sostenibile: e forza, mettetevi insieme, trovate uno studio urbanistico di livello europeo che rediga un programma di trasformazione dell’attuale modello di mobilità inquinante e lento, in un sistema sostenubile per l’ambiente: tramvie, piste ciclabili, rotonde, sistemi di riscaldamento, controlli della natura delle polveri. Per favore, muovetevi, non dite: non possiamo fare altro! Ne va della vita dei nostri bambini
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Le grandi problematiche che affliggono il nostro territorio hanno bisogno di una visione strategica che superi i limiti comunali credo che sia ormai divenuto di comprensione comune, tranne evidentemente per qualcuno (che nella fase del ballottaggio nelle ultime elezioni comunali, durante un dibattito televisivo, sosteneva che Ceccano non aveva bisogno di dialogare con il comune di Frosinone!). Noi abbiamo sempre sostenuto che l’area comprensoriale Ceccanese, la quale comprende un bacino di oltre 60 mila persone che si muovono verso il comune capoluogo e gli snodi viari e ferroviari extra-regionali attraversando Ceccano, necessita di una visione di area vasta se si vuole affrontare in maniera seria e concreta le complessità territoriali, ambientali e socio-economiche a partire dalla mobilità delle persone e delle merci. Ciò che ancora, ahimè, non emerge con altrettanta chiarezza è che la complessità di tali problematiche si possono affrontare solo se si comprendono e si utilizzano appieno gli strumenti di programmazione che lo Stato, la regione e perché no la comunità Europea mettono a disposizione degli enti locali e quindi anche del comune di Ceccano. Senza ora ricordare i vari strumenti di programmazione complessa del passato in cui l’amministrazione comunale ha cercato soprattutto sul finire degli anni ’90 ( P.R.U.S.S.T. , fondi CIPE , Obiettivo 2 ) di affrontare in maniera sistemica con una visione strategica territoriale comprensoriale le varie problematiche che attanagliano il nostro territorio, voglio solo ricordare l’ultimo bando scaduto alle ore 24 del 30 novembre scorso. Passato inosservato ai più, riguardante il recupero delle aree urbane degradate che l’attuale amministrazione comunale, senza alcun coinvolgimento del consiglio comunale e della cittadinanza, ha limitato ad un intervento da realizzare ex-novo ( tra l’altro agli interventi di ristrutturazione era previsto un punteggio massimo dal bando con il fine di non consumare ulteriore territorio … incomprensibile pertanto la scelta dell’A.C. !! ) nell’area attigua alla chiesa del Sacro Cuore del quartiere Di Vittorio senza capire assolutamente che era possibile intervenire anche in altre zone del territorio – con un contributo governativo pari ad un massimo di 2 milioni di euro – con progetti che avrebbero potuto incidere anche sulla mobilità sostenibile. Per essere più preciso mi riferisco in particolare alla zona censuaria n°225 comprendente gli impianti sportivi di Passo del Cardinale e alla zona censuaria n°57 comprendente i plessi scolastici di via Gaeta. Ebbene in entrambe le zone censuarie , ammissibili al finanziamento secondo i parametri previsti dal bando , sono previste aree da destinare secondo il vigente P.R.G. a spazi e attrezzature pubbliche. Era così difficile ipotizzare in queste due zone -strategiche per lo spostamento delle persone nell’ambito territoriale comunale- degli spazi di scambio intermodale da connettere tramite percorsi ciclo-pedonale con gli attrattori urbani esistenti? Era così difficile programmare un collegamento di mobilità sostenibile dall’area del palazzetto dello Sport alla stazione di Frosinone chiedendo al comune capoluogo di presentare un progetto intercomunale ( collegandosi magari con gli interventi di corso Lazio realizzati con il programma complesso PLUS ) che tra l’altro prevedeva un punteggio più alto nelle graduatorie previste dal bando nazionale di “rammendo urbano”? Era utopia coinvolgere l’ATER di Frosinone promotore – tra gli altri – con il comune di Frosinone di un progetto di Smart City presentato alla Regione Lazio nell’estate del 2014 da finanziare con fondi europei nel prossimo programma 2014-2020 che prevedeva un’ intervento specifico sulla mobilità sostenibile nell’area Frusinate con un accordo di programma ratificato con il Co.tra.l ?
Ricordo: “…con il comune di Frosinone non occorre relazionarsi perché noi saremo in grado di risolvere i problemi da soli!…” Allora caro Prof. Alviti più che “…balbettii e confessioni di impotenza …” Le consiglierei di usare termini più attinenti per l’attuale maggioranza politica di Ceccano: incapacità di programmazione ma soprattutto a capire. Con stima
Luigi Compagnoni
Consigliere Comunale