“I veri difensori della dottrina non sono quelli che difendono la lettera ma lo spirito; non le idee ma l’uomo; non le formule ma la gratuità dell’amore di Dio e del suo perdono”.
Come il vino delle nozze di Cana, Francesco offre il meglio di sé allo scadere, nel momento dei saluti, prima di rimandare tutti a casa. Morbido e amabile, amaro e austero, penetrante e persistente. Leggermente frizzante, mai spumeggiante: non ne avrebbe motivo, visto che la vendemmia non risulta significativamente generosa. La “vigna del Signore” ha bisogno di ulteriore maturazione, e manutenzione, per ottenere i frutti auspicati dall’uomo venuto dai confini del mondo, regione in cui peraltro le stagioni appaiono rovesciate. Così ha preferito non forzare, anche perché i contadini nel frattempo minacciavano di ribellarsi.
“Obliquo”: l’attributo usato dal cardinale Schönborn per descrivere le scelte in tema di comunione ai divorziati, riassume in generale il profilo del sinodo. Se al sacramento si accederà caso per caso, in via trasversale, non lineare o di principio,l’omosessualità resta invece una “inclinazione disordinata”, come recita il catechismo. Altrimenti a inclinarsi e incrinarsi, drasticamente, sarebbe l’equilibrio stesso del rapporto tra il Papa e i vescovi
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