Un gruppo di ragazzi dai sedici ai ventitrè anni raggruppati intorno a un uomo di media statura con un grande taccuino in mano, pieno di appunti fitti. L’uomo parla di linguaggio, di parole. Di italiano. Vuole conoscere i termini del gergo giovanile, ci chiede un sinonimo di zelante, indigente, obliterare, alcuni rispondono, altri no con un po’ di vergogna. L’italiano è la nostra lingua madre, ma dire di conoscerla è un po’ azzardato, forse pretenzioso. Ci chiede con naturalezza come noi ragazzi ci esprimiamo tra di noi, è un sondaggio, ma anche la sua passione. Ogni volta che qualcuno non sa qualcosa sorride sereno, ma forse dentro sente un tenero dispiacere, gli dispiace che la lingua più bella del mondo sia conosciuta così poco da coloro che dovrebbero portarne alto l’orgoglio.
Non omologatevi! Massimo Arcangeli ai ragazzi di Ceccano

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