Il palazzetto dello sport crollato il 3 febbraio del 2012 era stato costruito in una zona classificata alluvionale dal Piano di Assetto Idrogeologico. Ce ne dà notizia la protezione civile di Ceccano che ci fa cortesemente notare che il palazzetto dello sport, non è mai stato censito nel piano di emergenza di protezione civile come struttura di rivivere né per la popolazione, né per i soccorritori, 1 perché si e ritenuta una struttura troppo ampia dove la popolazione si poteva trovare a disagio, 2 perché come da carte del PAI ( piano di assetto idrogeologico) il palazzetto dello sport era situato in zona alluvionale, quindi e stato scartato già nella fase previsionale, 3 il piano di protezione civile e stato approvato il 30.11.2012 dal consiglio comunale di Ceccano e quindi nel mese di febbraio era ancora in bozza, ma posso assicurare come detto in precedenza, non che non era mai stato censito come area di ricovero della popolazione.
La pregherei prima di dare disinformazione, di informarsi tramite il sito internet del comune nell’area protezione civile, o tramite l’ufficio tecnico

comunale.
Nel ringraziare il sig. De Angelis, curatore del sito comunale, per la cortese precisazione, inserisco qui il link al piano comunale di protezione civile di Ceccano, in maniera tale che ciascuno possa rendersi conto della realtà della situazione. Lo ringrazio anche, a nome di tutti i cittadini di Ceccano, di aver reso noto che il comune ha realizzato in una zona alluvionale, indicata nel Piano di Assetto Idrogeologico, un palazzetto dello sport, una scuola elementare, una pista di atletica ad 8 corsie, una doppia gradinata, un campo da baseball; e che nella stessa zona sono state rilasciate numerose concessioni edilizie, come si può notare utilizzando un qualunque software di mapping e che, comunque, fino al 30 novembre 2012, il comune di Ceccano non aveva un piano di protezione civile, già previsto nella normativa del 1998. In merito, poi, al “miracolo di S. Biagio2, ricordo che nella sentenza di rinvio a giudizio del processo penale per il crollo del palazzetto, il giudice delle indagini preliminari, dopo aver stigmatizzato il fatto che l’Ufficio Tecnico Comunale avesse fornito ai periti informazioni non corrette addirittura sulla data del crollo, posticipandola di 2 giorni, ha scritto che la copertura del palazzetto sarebbe potuta crollare in qualunque altro momento. E il palazzetto era continuamente utilizzato per manifestazioni pubbliche, soprattutto da parte delle scuole…
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Come volevasi dimostrare. La risposta del Prof. Alviti è arrivata precisa, puntuale. E naturalmente, è meritata.