Nel discorso per gli auguri natalizi, papa Francesco invita i suoi collaboratori a un esame di coscienza in vista del Natale per riconoscere i «peccati e le tentazioni» che indeboliscono il servizio al Signore: dalla vanagloria al sentirsi indispensabile, dall’«Alzheimer spirituale» all’accumulare denaro e potere, dai circoli chiusi al «profitto mondano» al «terrorismo delle chiacchiere» fino alla «faccia funerea» e la «divinizzazione dei capi». Ecco le sue parole:
Tra qualche giorno avremo la gioia di celebrare il Natale del Signore; l’evento di Dio che si fa uomo per salvare gli uomini; la manifestazione dell’amore di Dio che non si limita a darci qualcosa o a inviarci qualche messaggio o taluni messaggeri ma dona a noi sé stesso; il mistero di Dio che prende su di sé la nostra condizione
umana e i nostri peccati per rivelarci la sua Vita divina, la sua grazia immensa e il suo perdono gratuito. E’ l’appuntamento con Dio che nasce nella povertà della grotta di Betlemme per insegnarci la potenza dell’umiltà. Infatti, il Natale è anche la festa della luce che non viene accolta dalla gente “eletta” ma dalla gente povera e semplice che aspettava la salvezza del Signore. Innanzitutto, vorrei augurare a tutti voi – collaboratori, fratelli e sorelle, Rappresentanti pontifici sparsi per il mondo – e a tutti i vostri cari un santo Natale e un felice Anno Nuovo. Desidero ringraziarvi cordialmente, per il vostro impegno quotidiano al servizio della Santa Sede, della Chiesa Cattolica, delle Chiese particolari e del Successore di Pietro.
continua a leggere qui http://w2.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2014/december/documents/papa-francesco_20141222_curia-romana.html
Scopri di più da Pietroalviti's Weblog
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.
Lascia un commento