di Ugo Quinzi

Introduzione
Molti mi hanno chiesto di esprimere un parere su alcune questioni legate all’attuale dibattito sollevato dalle organizzazioni omosessuali che trova appoggio in larghe fette della società civile. Nel mio personale tentativo di affrontare il discorso mi sono inevitabilmente imbattuto nelle teorie del gender. Inizialmente pensavo di inserire l’argomento come paragrafo dell’articolo «“E se i giusti fossero solo dieci?” Omosessualità e dintorni» di prossima pubblicazione sul mio blog. Mi sono presto reso conto che una sintesi troppo spinta non solo non avrebbe reso giustizia al tema ma avrebbe rischiato di introdurre motivi di incomprensione. Per questa ragione ho preferito dedicare un post alle teorie del gender riservando loro il giusto spazio e affrontando alcuni problemi che ne derivano. Dopo che per millenni si è parlato solo di “sessi” riferendosi unicamente a quel paio costituito da “maschio” e “femmina” (il “gender binary”, stando alle più diffuse tassonomie cfr Wikipedia in inglese, per quanto in certi ambienti LGBT aspramente criticato e delegittimato come un artificioso metodo di suddivisione cfr Geek Feminism Wiki in inglese) in tempi recenti si è rapidamente imposta una visione pluralista del genere sessuale, addirittura sfociata in una forma di pregiudizio nei confronti di coloro che rimangono ancorati alla visione tradizionale, spesso giudicati “omofobi”, un neologismo non neutro (al contrario di “omosessuale”) e dal significato etimologico incerto (in greco il termine “omofobia” suonerebbe come “paura del simile”, aprendo la strada a contraddizioni logiche interne), ma che rende chiaramente il clima di contrapposizione ideologica in cui si trova il tema.
continua a leggere qui http://www.ugoquinzi.it/problemi-filosofici-delle-teorie-del-gender/
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