«In ogni situazione, si può sempre vedere ciò che manca oppure ciò che già c’è»: così il cardinale Christoph Schönborn ha descritto molto efficacemente, in una intervista rilasciata al Corriere della sera il 14 ottobre, il diverso approccio alle situazioni difficili che si sta facendo strada nel Sinodo sulla famiglia. La novità consiste nell’assumere la «chiave ermeneutica del Concilio»; per spiegarlo, Schönborn pone un’analogia importante con il documento Lumen Gentium: «allora la Chiesa cattolica ha optato per uno sguardo sulle altre confessioni e religioni che non puntava su ciò che manca — quello lo sappiamo — ma su ciò che invece c’è. Se manca qualcosa non significa non ci siano cose positive che, come dice il Vaticano II, “spingono verso” la pienezza. Lo stesso sguardo si può applicare alle situazioni che stanno in cammino “verso”».
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