La Chiesa cattolica italiana non poteva restare in silenzio dopo la decisione del Comune di Roma di trascrivere il matrimonio di 16 coppie omosessuali contratti all’estero. Decisione che fa seguito a quelle analoghe compiute negli ultime tempi in altri municipi italiani, nonostante lo stop dei prefetti per carenza di legislazione. E nonostante che il tribunale di Firenze abbia bocciato, in appello, la trascrizione effettuata dal Comune di Grosseto.
“La notizia della trascrizione oggi, in Campidoglio, di matrimoni tra persone dello stesso sesso, avvenuti all’estero, sorprende perché oltre a non essere in linea con il nostro sistema giuridico, suggerisce una equivalenza tra il matrimonio ed altre forme che ad esso vengono impropriamente collegate”. È l’incipit di una nota dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali della Conferenza Episcopale Italiana che chiarisce: “Una tale arbitraria presunzione, messa in scena proprio a Roma in questi giorni, non è accettabile”.
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