Sono probabilmente dossi mobili: accade a Ceccano, in via Badia, strada di campagna ma molto trafficata, alcuni mesi fa erano stati installati due dossi rallentatori, poi sostituiti da due “dossini” un po’ più bassi, poi scomparsi, ora verranno rimessi, in compagnia di altri due, nel tratto di alcune centinaia di metri che parte dal centro cittadino e va verso il convento dei Padri Passionisti. Quanto dureranno codesti dossi? E perché non metterne anche nell’altro tratto realmente pericoloso di via Badia, all’incrocio con via (F)osso della Badia? Qui le auto arrivano dopo la discesa e molto spesso si trasformano in bolidi capaci di travolgere ogni cosa… E chi pagherà il continuo riposizionamento dei dossi, con relativa segnaletica?
Anche sui dossi vale l’intervento del consigliere di contrada, pur se decaduto? C’è un piano del traffico che stabilisca effettivamente i tratti pericolosi e guidi l’amministrazione nell’uso delle risorse a disposizione così limitate, oppure si agisce sempre sull’onda della pressione popolare più o meno informata e più o meno obiettiva? Un po’ di chiarezza farebbe bene a tutti
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