Thomas L. Friedman, famoso editorialista statunitense che abitualmente si occupa di esteri per il New York Times, ha intervistato Laszlo Bock, il vicepresidente delle risorse umane di Google, riguardo gli originali metodi di assunzione di Google – da sempre molto discussi e recentemente presi in giro nel film di Shawn Levy The Internship (Gli stagisti, in Italia), nel quale Owen Wilson e Vince Vaughn vengono scelti per uno stage da Google pur non avendo nessuna competenza informatica.
Friedman era infatti rimasto incuriosito da un’intervista data da Bock al New York Times nel giugno del 2013, nella quale aveva detto che «la G.P.A. [la media voti di uno studente] è un criterio inutile per l’assunzione, come inutili sono anche i risultati dei vari test. Abbiamo scoperto che non ci dicono un bel nulla» e che «la percentuale di persone senza esperienza nei college a Google è aumentata nel corso del tempo» (Bock ha comunque spiegato che «poiché molti lavori a Google richiedono conoscenze matematiche, informatiche e la capacità di programmare», saper fare queste cose è comunque un vantaggio). Friedman ha quindi chiesto a Bock in che modo una persona può sperare di trovare un posto di lavoro a Google: Bock gli ha descritto cinque qualità che l’azienda richiede nelle persone che assume.
1) Bock spiega che la prima cosa che Google cerca in un collaboratore non è un quoziente intellettivo molto alto, bensì la cosiddetta “abilità generale cognitiva”: cioè la capacità di imparare.
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