Quanto cemento abusivo a Ceccano e quanti interventi per reprimere il fenomeno? E’ una domanda non oziosa in queste prime settimane successive alla crisi amministrativa che ha portato all’inaspettato scioglimento del consiglio comunale: i ceccanesi hanno assistito ad una sorta di teatrino in cui sembrava che la giunta Maliziola cadesse per un litigio dispettoso della serie “ti faccio vedere io chi comanda”, come un gruppo di ragazzini insomma, totalmente irresponsabili di fronte al dovere di governare una città e il suo territorio. L’imbarazzato silenzio dei protagonisti della vicenda, intervenuti soltanto con generiche considerazioni di etichetta politica, sostiene il clima del sospetto, spinge molti ad andare a cercare i motivi reali del contrasto tra il sindaco Maliziola ed il tradizionale sistema di potere della sinistra ceccanese, basato sulla clientela arroccata attorno a Palazzo Antonelli ed al partito dei geometri, spregiudicato protagonista degli ultimi anni di scelte amministrative fino al 2012, che hanno consentito l’edificazione di centinaia di appartamenti in gran parte desolatamente vuoti. In questi forti contrasti di interesse, emerge il grande assente , l’amministrazione comunale che, al di là della sua colorazione politica, ha il compito proprio di controllare gli eccessi, di far rispettare le regole, di impedire che gli interessi di una parte prevalgano su quelli della comunità. Basterebbe citare l’esempio della circonvallazione Aldo Moro per capire come questa azione sia stata quanto meno poco attenta ma anche l’esistenza in pieno centro cittadino, nei pressi di Palazzo Antonelli, di abusi totali che sono lì da anni senza che nessuno in Comune faccia rispettare la legge che prevede l’abbattimento dell’immobile o la sua acquisizione al patrimonio pubblico. Il sindaco Maliziola aveva forse provato a regolare queste vicende? E se è così, perché non lo dichiara apertamente? I cittadini apprezzerebbero fortemente.
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