“L’Europa è stanca, aiutiamola a ritrovarsi”, esorta Francesco. “La cultura moderna dello scarto, per cui quello che non serve e non produce si scarta” è una forma di “eutanasia nascosta”, ammonisce il Pontefice parlando nella Basilica di Santa Maria in Trastevere, durante l’incontro con la Comunità di Sant’Egidio. Il Papa ha citato quali esempi di «scarto» la bassa natalità in Europa: «Italia, Francia, Spagna» dove «si scartano i bambini», ma si scartano anche «gli anziani» e la crisi economica è così profonda «che si scartano anche i giovani», ha aggiunto Bergoglio citando i dati della disoccupazione giovanile, se pensiamo ai milioni di giovani «che non hanno nè lavoro nè studio».
Un’esortazione che unisce fede e carità. “La preghiera preserva l’uomo dal protagonismo, dall’indifferenza e dal vittimismo – sottolinea il Pontefice-. La preghiera consiste nell’ascoltare la parola di Dio, pane che ci dà la forza e ci fa andare avanti». Francesco si è ricordato della storia della famiglia Pacifici, salvata dalle suore durante la persecuzione nazista, spiega il presidente della Comunità ebraica romana Riccardo Pacifici. «Mentre stavo andando via, il Papa mi ha richiamato dalla porta e mi ha detto che si ricordava della storia che gli avevo raccontato nella mia ultima visita lo scorso ottobre», ha detto Pacifici, e cioè che sua nonna e suo padre, Emanuele Pacifici, già presidente della Comunità ebraica di Roma, avevano trovato rifugio dalle suore in Toscana, scampando così i nazisti. Pacifici ha parlato di un incontro «molto affettuoso e caloroso» con papa Francesco, a cui ha presentato i rappresentati della Comunità ebraica. Quindi, ha sottolineato la «grande amicizia» con la comunità di Sant’Egidio, fondata una sua «forte condivisione di valori».
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