
Papa Francesco ci ha donato un testo a un tempo forte e consolatorio, ci incita con forza a cambiare, ma tra le parole forti si sente l’odore buono del pastore che prima di ogni cosa ha a cuore il bene del gregge, soprattutto quando – come ora – teme che si stia pericolosamente avvicinando a un burrone, molto pericoloso perché preceduto da verdi pascoli che celano, dietro le foglie, scoscesi e mortali dirupi. Ne discende allora che il primo grave errore da non commettere nel leggere questa esortazione è ridurne la portata offrendone letture fintamente ireniche che accontentano tutti, spuntando le tesi più forti, normalizzandole, riducendone la portata profetica di incitamento a cambiare strada.
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