Un paziente psichiatrico su tre, tra i minori, fa uso continuo di droghe. Ciò riguarda in particolare le psicosi, i gravi disturbi del comportamento, i tentati suicidi. E’ uno dei dati emersi dai materiali del convegno “Disagio giovanile: individuare i soggetti a rischio, prevenire le difficoltà”, che si tiene oggi presso l’Auditorium della sede di San Paolo Fuori le Mura, organizzato dal Dipartimento di Neuroscienze e Neuroriabilitazione del Bambino Gesù con la partecipazione del Capo del Dipartimento per le Politiche Antidroga,professor Giovanni Serpelloni, e del presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per gli Operatori Sanitari, monsignor Zygmunt Zimowski.Il fenomeno dell’uso di stupefacenti in età pediatrica ha subìto delle modificazioni nel corso degli anni. In particolare si è registrato un significativo incremento dell’uso, nonché una diversificazione dello stesso. L’assunzione in età pediatrica può determinare un’alterazione dei fisiologici processi di maturazione cerebrale. Conseguenza di tali disturbi cerebrali sono differentideficit delle funzioni cognitive importanti quali l’attenzione, la memorizzazione, l’apprendimento e la motivazione. Alla luce di questi dati è evidente l’importanza della prevenzione per cercare di limitare il fenomeno dell’uso di qualsiasi droga e della dipendenza che ne può conseguire prima che si presenti.
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