A proposito di inquinamento e malattie, riceviamo da una lettrice ceccanese del nostro blog
Io sono una semplice cittadina che tre anni fa, in vista dell’arrivo della prima figlia, ha scelto di tornare a vivere in questo paese, sia per far godere alla bambina l’affetto dei nonni sia nella speranza che potesse condurre, qui, una vita un po’ più sana rispetto ad una grande città. Oggi leggo dati e articoli e vivo nel terrore che a me (mia figlia avrà bisogno di una madre fino a quando sarà grande e io voglio vederla crescere!) o a mia figlia (il solo pensiero mi fa stringere il cuore) possa accadere qualcosa, qualcosa che si chiama cancro. Perché ci si prepara un po’ a tutto nella vita, ma non a questa sentenza di morte, non se dietro tutto questo c’è lo zampino dell’uomo e la tutela degli interessi di pochi (tra l’altro mi domando: questi pochi non hanno figli per il futuro dei quali temere? Perché non hanno la mia stessa paura? Il Padreterno non ha reso immune nessuno da certe cose!). Io non sono una giornalista, un medico o un avvocato, di strumenti per lottare non ho che la mia voce e l’amore per mia figlia. Che cosa ho fatto finora? Niente. Niente perché ho visto persone lottare con mezzi e strumenti che non mi appartengono e perché credo davvero che la forza, per chi come me non ha che la sua voce, risieda nel numero. Tra poco conseguirò la mia seconda laurea (e nonostante ciò a Ceccano non sono riuscita a lavorare nemmeno in un’impresa di pulizie perché il titolare mi ha detto che ha questa impresa solo per aiutare i suoi parenti…non dimenticherò mai il suo tono e l’umiliazione di quel giorno) e spero di poter realizzare i miei sogni per me stessa, per mia figlia e per la mia famiglia che si è sacrificata tanto per farmi arrivare a questo punto. Ma come si può sognare ancora se si vive nel terrore della malattia, nel timore che un giorno (magari nemmeno tropo lontano) l’interesse di quei pochi distruggerà i tuoi sogni e i tuoi sacrifici?
Io voglio lottare, voglio poter fare qualosa, ma non da sola perché questo riguarda tutti. Da sola non ho le risorse e gli strumenti per fare niente e farei solo ridere chi si sta giocando a soldi la vita mia e di mia figlia (ma anche la sua e quella dei suoi figli).
E allora…cosa POSSIAMO fare?
Marta Pirri
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