Nessuno – anche gli appartenenti ad un’altra religione e i non credenti, cui l’antico racconto del bambino di Betlemme non dice alcunché – può sottrarsi al fascino del Natale.
Nelle settimane precedenti già «un caldo flusso di amore inonda tutta la terra», perché «tutti preparano la festa e cercano di irradiare qua e là un raggio di gioia». Cercare e dare gioia, preparare e prepararsi ad una festa, poiché è strutturalmente umano, è sempre apprezzabile e mai scontato da ricordare. Ma per il cristiano, e in particolare per il cristiano cattolico, la stella che porta alla mangiatoia è anche qualcos’altro. Il cuore di colui che vive con la Chiesa, fin dalle campane del Roratee dai canti dell’Avvento, comincia a battere all’unisono con la sacra liturgia che scandisce un tempo unico: il tempo di un’attesa che è allo stesso tempo un’ardente nostalgia. Un’attesa-nostalgia che cresce durante l’Avvento, e trova appagamento solo quando le campane della messa di mezzanotte suonano e annunciano: «E il verbo si fece carne». A questo annuncio, ci ritroviamo sempre davanti all’incanto del Bambino nella mangiatoia, che protende le mani e sorridendo sembra già dire quanto più tardi, divenuto Maestro, le sue labbra ripeteranno fino all’ultimo respiro della croce: «Seguimi».
Nel raccoglimento dell’abbazia benedettina di Beuron, nel 1932, tre anni prima di entrare nel Carmelo, Edith Stein scrisse una ricchissima meditazione teologica sul Natale. Il testo, pronunciato in occasione di una conferenza dell’Associazione Accademici cattolici di Ludwigshafen (nel Land della Renania-Palatinato, in Germania), fu pubblicato per la prima volta nel 1950 a Colonia e in Italia solo nel 1989. Filosofa, ebrea, atea, convertita, religiosa e martire, questa donna speciale inizia la meditazione non con una citazione erudita, alla ricerca di un incipit originale, ma con una riflessione che spiazza per la sua semplicità; sì, la semplicità di chi ha lo sguardo inclusivo della fenomenologia.
Continua a leggere qui il segreto del Natale
Scopri di più da Pietroalviti's Weblog
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.
Lascia un commento