Da Vatican insider
di Andrea Tornielli
«Il Natale per me è speranza e tenerezza…». Francesco racconta il suo primo Natale da vescovo di Roma in un’intervista con il quotidiano «La Stampa», pubblicata nel numero oggi in edicola.
Francesco parla della sofferenza innocente dei bambini e della tragedia della fame nel mondo, dei rapporti con le altre confessioni cristiane e dell’«ecumenismo del sangue» che le unisce nella persecuzione, accenna alle questioni sulla famiglia che saranno trattate dal prossimo Sinodo, risponde a chi lo ha criticato dagli Usa definendolo «un marxista».
«Il Natale è l’incontro di Dio con il suo popolo. Ed è anche una consolazione, un mistero di consolazione – spiega – Tante volte, dopo la messa di mezzanotte, ho passato qualche ora solo, in cappella, prima di celebrare la messa dell’aurora. Con questo sentimento di profonda consolazione e pace. «Nella notte di Natale – aggiunge riferendosi alla Terra Santa – penso soprattutto ai cristiani che vivono lì, a quelli che hanno difficoltà, ai tanti di loro che hanno dovuto lasciare quella terra per vari problemi».
A proposito della sofferenza dei bambini, Francesco afferma: «Davanti a un bambino sofferente, l’unica preghiera che a me viene è la preghiera del perché. Signore perché?». E per quanto riguarda l’accusa di essere «marxista» che gli è stata rivolta dagli ultra-conservatori americani dopo la pubblicazione dell’esortazione «Evangelii Gaudium», il Papa risponde: «L’ideologia marxista è sbagliata. Ma nella mia vita ho conosciuto tanti marxisti buoni come persone, e per questo non mi sento offeso». In ogni caso, precisa, «Nell’esortazione non c’è nulla che non si ritrovi nella Dottrina sociale della Chiesa».
Rispondendo a una domanda sull’unità dei cristiani, Bergoglio parla dell’«ecumenismo del sangue»: «In alcuni paesi ammazzano i cristiani perché portano una croce o hanno una Bibbia, e prima di ammazzarli non gli domandano se sono anglicani, luterani, cattolici o ortodossi. Il sangue è mischiato. Per coloro che uccidono, siamo cristiani». Sui sacramenti ai divorziati risposati, Francesco ricorda che l’esclusione dalla comunione «non è una sanzione».
E afferma che questi temi saranno approfonditi e chiariti nel prossimo Sinodo. La riforma della Curia: il Papa spiega che a febbraio gli otto cardinali suoi «consiglieri» gli consegneranno «i loro primi suggerimenti» concreti. E sull’intenzione di nominare delle donne cardinale, che qualcuno gli ha attribuito, taglia corto: «È una battuta uscita non so da dove. Le donne nella Chiesa devono essere valorizzate, non “clericalizzate”»…….
post originale qui http://www.lastampa.it/2013/12/15/esteri/vatican-insider/it/mai-avere-paura-della-tenerezza-1vmuRIcbjQlD5BzTsnVuvK/pagina.html
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