A volte è una persona che può aiutarci a scoprire la presenza che apre un orizzonte nuovo alla nostra vita. Così avvenne per Etty Hillesum, ebrea olandese che passò anni vivendo alla superficie finché – scrive – un amico “ha dissotterrato Dio in me e l’ha richiamato in vita. Ora sarò io a continuare a scavare per cercare Dio nel cuore di ogni uomo“. Con la presenza viva di Dio nel cuore si sentiva nella pace ed anche nella gioia e andò serena al campo di sterminio di Auschwitz, dicendo a Dio: “Non si può essere nelle grinfie di nessuno se si è nelle tue braccia“. Le continue venute di Gesù nella nostra vita e nella vita del mondo preparano la sua venuta finale che, allora, sarà gloriosa e introdurrà nel suo Regno.
La nostra vita con tutta la storia, ed anche il cosmo, cammina verso la trasfigurazione finale, dove ogni lacrima sarà asciugata, mieteremo nella gioia quello che abbiamo seminato nel pianto e la nostra sete di felicità sarà colmata oltre ogni desiderio. È questa la meta finale del tempo; è questa la beata speranza da coltivare.
Antonio Mattiazzo
vescovo di Padova
post originale qui http://www.unattimodipace.it/riflessioni/riflession-del-giorno
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