Differenziare, gli errori più comuni

In questi giorni è forte la polemica a Ceccano sugli aspetti economici della raccolta differenziata: c’è chi sostiene che i risultati siano ottimi ma che il comune sia sempre sotto la lente di ingrandimento di multe che verrebbero comminate dall’Europa. Per questa ragione, secondo Palazzo Antonelli  il costo della raccolta sarebbe aumentato e graverebbe sui cittadini in misura ancora maggiore che nel passato. I contestatori, dal canto loro, evidenziano come moltissimi comuni invece ci guadagnino sul riciclo. Intanto la discussione va avanti senza che si conoscano dati verificabili sulla quantità dei rifiuti differenziati e su quelli invece ancora destinati alla discarica.

Completamente trascurata rimane la problematica delle informazioni sul corretto svolgimento della raccolta. Voce arancio ci dà un contributo di chiarezza:

L’errore dietro l’angolo. Quando si differenziano i rifiuti l’errore è sempre possibile. Il cartone della pizza sporco di cibo nel contenitore della carta, per esempio. O ancora, una bambola gettata tra le bottiglie di plastica. Errori che, considerando le multe cui in alcune città va incontro chi differenzia male i propri rifiuti, possono costare caro, non solo all’ambiente. Nel 2012 nella sola città di Roma, per esempio, sono state elevate 5166 multe da 100 euro l’una per la cattiva differenziazione dei rifiuti.

Un danno al ciclo produttivo. Che cosa succede quando si mette nella pattumiera un rifiuto non adatto al riciclo lo spiega Walter Facciotto, direttore generale del Conai, Consorzio nazionale imballaggi: “Si crea un grosso danno al ciclo produttivo, soprattutto buttando ceramica e pirex in mezzo al vetro. I detector non riconoscono le particelle di ceramica, pur essendo macchine molto sofisticate, e quando il vetro viene triturato e complesso, anche la ceramica, che fonde a una temperatura differente dal vetro, è inglobata nelle nuove bottiglie. Queste nuove bottiglie, però, possono scoppiare, sono a rischio”.

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