Nel dedicare la catechesi dell’Udienza Generale del mercoledì alla cattolicità e all’essere cattolici, il Santo Padre Francesco si è soffermato su tre significati fondamentali della cattolicità a partire dalla parola cattolico che deriva dal greco “kath’olòn” che vuol dire “secondo il tutto”, totalità ed ha illustrato come questa totalità si applica alla Chiesa.
“La Chiesa – ha affermato il Papa spiegando il primo significato della cattolicità – è cattolica perché è lo spazio, la casa in cui ci viene annunciata tutta intera la fede, in cui la salvezza che ci ha portato Cristo viene offerta a tutti. (…) Nella Chiesa ognuno di noi trova quanto è necessario per credere, per vivere da cristiani, per diventare santi, per camminare in ogni luogo e in ogni epoca”.
“La Chiesa è cattolica – ha continuato Papa Francesco spiegando il secondo significato – perché è universale, è sparsa in ogni parte del mondo e annuncia il Vangelo ad ogni uomo e ad ogni donna. La Chiesa non è un gruppo di élite, non riguarda solo alcuni. La Chiesa non ha chiusure, è inviata alla totalità delle persone, alla totalità del genere umano. E l’unica Chiesa è presente anche nelle più piccole parti di essa. (…) La Chiesa non è solo all’ombra del nostro campanile, ma abbraccia una vastità di genti, di popoli che professano la stessa fede, si nutrono della stessa Eucaristia, sono serviti dagli stessi Pastori”.
“Un terzo e ultimo pensiero: la Chiesa è cattolica, perché è la ‘Casa dell’armonia’ dove unità e diversità sanno coniugarsi insieme per essere ricchezza. Pensiamo all’immagine della sinfonia, che vuol dire accordo e armonia, diversi strumenti suonano insieme; ognuno mantiene il suo timbro inconfondibile e le sue caratteristiche di suono si accordano su qualcosa di comune. Poi c’è chi guida, il direttore, e nella sinfonia che viene eseguita tutti suonano insieme in ‘armonia’, ma non viene cancellato il timbro di ogni strumento, la peculiarità di ciascuno, anzi è valorizzata al massimo! È una bella immagine che ci dice che la Chiesa è come una grande orchestra in cui c’è varietà. Non siamo tutti uguali e non dobbiamo essere tutti uguali. Tutti siamo diversi, differenti, ognuno con le proprie qualità. E questo è il bello della Chiesa: ognuno porta il suo, quello che Dio gli ha dato, per arricchire gli altri. E tra i componenti c’è questa diversità, ma è una diversità che non entra in conflitto, non si contrappone; è una varietà che si lascia fondere in armonia dallo Spirito Santo; è Lui il vero ‘Maestro’, è lui stesso e armonia”..
Infine il Papa ha chiesto ai 60.000 pellegrini presenti in Piazza San Pietro se nelle nostre comunità viviamo l’armonia accettando che vi sia una giusta varietà. “La vita della Chiesa è varietà, – ha affermato – e quando vogliamo mettere questa uniformità su tutti uccidiamo i doni dello Spirito Santo. Preghiamo lo Spirito Santo, che è proprio l’autore di questa unità nella varietà, di questa armonia, perché ci renda sempre più ‘cattolici”.
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