Ceccano, il barista di Foligno e la giunta Cerroni Maliziola


ceccano_miniatura-tg24Riceviamo da Antonio Olmetti e volentieri pubblichiamo

E’ in atto da parte di alcuni notabili del Pd, il cui intento esclusivo è quello di non perdere il potere all’interno del partito, l’arte di screditare coloro che la pensano diversamente e quindi avanzano legittime critiche al mancato coinvolgimento del Circolo del Pd di Ceccano nel recente rimpasto della giunta Maliziola, rimpasto impostato ed eseguito dai “soliti noti” in antitesi a quanto affermato in campagna elettorale circa il rinnovamento e l’apertura all’esterno della classe di governo.

Lo screditare non avviene quasi mai in maniera ufficiale ma attraverso il chiacchierio come la calunnia di Rossiniana memoria. Come difendersi? Lo farò in maniera formale e diretta prendendo spunto dalla seguente storia, quella del “barista di Foligno e la sindrome del Consigliere comunale” 

C’era a Foligno un bar ubicato nel Corso; il proprietario del bar era una persona mediocre che però aveva una vivace ed estrosa fantasia e un accentuato senso di farsi propaganda per ottenere dalla collettività la preferenza. Il personaggio in questione era convinto che il suo locale aveva una superiorità unica in base al seguente ragionamento: il Mediterraneo è il centro del mondo. L’Italia è il centro del Mediterraneo, Foligno è il centro dell’Italia, il suo locale è al centro di Foligno, il biliardo è al centro del suo locale, il birillo rosso del suo biliardo è al centro del biliardo; da qui il birillo rosso del suo biliardo è il centro del mondo. Occorreva dunque andare nel suo locale in Foligno, giocare al suo biliardo ed apprezzare l’eccitazione di stare al centro del mondo.

Ben pensato, non è vero? Partiva da premesse inesistenti, ma era bene immaginato e lui comunque ne era convinto. Chi di tanto in tanto non cede ad analoghe illusioni?

Credo che la storia del biliardo di Foligno si adatti perfettamente alla sindrome che si sta impossessando di un Consigliere  del Comune di Ceccano; questo Consigliere pensa di essere il birillo rosso del biliardo di Foligno e invita gli altri a mettersi intorno a lui e chi non lo fa deve spiegargli “cosa farà da grande” .

Anche se di malavoglia e al solo scopo di curare la sindrome che attanaglia il consigliere, gli proverò ad illustrare cosa “ho già fatto da grande”:

mi sono laureato in Ingegneria Meccanica presso l’Università degli Studi Roma nel 1977, svolgendo l’attività universitaria in concomitanza con quella lavorativa espletata dallo scrivente dal 1974, presso il Banco di Sicilia; ho conseguito nel 1978 l’abilitazione alla professione di Ingegnere presso l’Ordine degli Ingegneri di Roma; dal 1980 sono iscritto all’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Frosinone. Divenuto Responsabile dell’Ufficio Tecnico di Roma del Banco di Sicilia, ho eseguito numerose Direzioni dei lavori sotto l’alta visione della Soprintendenza ai Beni Archeologi e Architettonici del Lazio di numerosi interventi di restauri architettonici nei Palazzi Mancini ed Odescalchi di Via del Corso in Roma sedi storiche del Banco di Sicilia; ho curato altresì gli aspetti organizzativi, tecnico-progettuali, tecnico-impiantistici, di sicurezza dei luoghi di lavoro, di prevenzione incendi, di rispetto della normativa sui materiali contenenti amianto nelle Sedi e nelle Filiali del Centro e del Nord Italia del Banco. Nel 1993 sono stato nominato per meriti lavorativi, Commendatore della Repubblica Italiana dal Presidente Scalfaro, nomina controfirmata dal Presidente Ciampi. Nello stesso anno mi sono adoperato per favorire  l’avvenuta donazione da parte del Banco di Sicilia,  di apparecchiature radiologiche e mediche all’Ospedale di Ceccano. L’attività lavorativa è continuata con eguali mansioni anche nel passaggio dal Banco di Sicilia in Capitalia SpA e poi in  UniCredit fino al 2012 anno di pensionamento. Nell’anno accademico 1979-80, ho svolto attività presso l’Università degli Studi di Roma Facoltà di Ingegneria Meccanica, di assistente al Corso di Meccanica applicata alle macchine del Professore Luigi Papa, compianto Preside della Facoltà di Ingegneria di Cassino. Dal 1998 sono inscritto nell’Albo dei Conciliatori dopo averne conseguito l’abilitazione presso la Camera del Commercio, Industria ed Artigianato di Frosinone.

Egregio Consigliere, per parte mia continuerò a fare da grande l’umile operaio nella grande vigna del Signore, ma Lei cosa farà? Ma già Lei è uscito dall’orbita; la legge di gravità per Lei ha cessato di esistere, galleggia nel blu dipinto di blu, felice di stare lassù.

Antonio Olmetti


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