Tutti concentrati sul lindano, nessuno sulle polveri sottili: l’animata discussione, che si è svolta martedì pomeriggio in un poco pubblicizzato convegno sugli effetti da inquinamento del lindano sulla salute dei ceccanesi, nell’auditorium delle biblioteca comunale a Ceccano, dimostra quanto sia vivo l’interesse dei cittadini ma anche quanto siano poco chiare le idee. Ricapitoliamo: la Asl di Frosinone insieme con quella di Roma sta conducendo una ricerca sulla popolazione che vive lungo le rive del Sacco per capire quante abbiano riportato danni dall’inquinamento del betaesaclorocicloesano, il lindano appunto che la più importante delle aziende di Colleferro interrò all’inizio degli anni settanta e che poi è finito nel corso fluviale. I risultati dimostrano che, tranne per i tumori alla vescica, cresciuti in maniera esponenziale, e le malattie cardiovascolari, la media dei casi è simile a quella della regione Lazio. Certo, molti degli intervenuti hanno contestato l’affidabilità dei dati soprattutto per i bassi numeri degli intervistati. E gli esperti della Asl hanno dovuto ammettere che non c’è la necessaria struttura per affrontare seriamente il problema come pure mancano informazioni storiche sul problema. Però almeno l’attenzione c’è.
Invece nulla si sta facendo, tranne una ricerca dell’università di Cassino, per le polveri sottili: problema che riguarda tutti ed in particolare le giovani, giovanissime generazioni. Nonostante i valori siano altissimi e si conoscano per bene le tragiche conseguenze dell’esposizione ad un simile inquinamento, non esiste alcun coordinamento fra gli enti proposti. La Asl è disponibile a partecipare ad un tavolo tecnico, ci ha detto ieri il dott. Pizzutelli. Ma chi deve prendere l’iniziativa?
Nessuno lo sa, mentre noi respiriamo tutte le sozzerie!
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per la precisione il beta-esaclorocicloesano non è propriamente il lindano, ma questo non migliora le cose:
http://it.wikipedia.org/wiki/%CE%92-esaclorocicloesano
Comunque sulle polveri sottili pare che siano tutti un po’ sordi ed anche muti. È noto e dimostrato, per esempio, che i fap (filtri anti-particolato, quelli delle ultime auto diesel) generano nanopolveri, nonostante ciò le case automobilistiche continuano a montare e a pubblicizzare questo componente.
Non parliamo poi dell’industria e degli inceneritori…
http://www.youtube.com/watch?v=L2uV4uARsaA
Grazie!
è un piacere caro Zio.
Purtroppo ho una “auto-percezione” di impotenza nei confronti di questa devastazione invisibile e sapientemente celata che viene operata in tutti i campi ed è dettata dal solo profitto.
Non nutro molte speranze, le lobbi e le grandi aziende -purtroppo- trovano profitto anche nelle malattie che esse stesse generano (per via delle partecipazioni azionarie in altro settore).
Le uniche arme di difesa che ritengo efficaci sono il votare politici giusti che, spero, non si lasceranno corrompere e diffondere notizie attendibili e importanti che troppo spesso vengono ignorate dai canali d’informazione di massa tradizionali.
Grazie a te.
Giorgio