Qualche mese fa, Andrea Tornielli aveva intervistato il card. Bergoglio, ora Francesco I, sulla situazione della Chiesa per Vatican Insider.
Jorge Mario Bergoglio, arcivescovo di Buenos Aires, commenta per Vatican Insider i lavori del Concistoro e le parole del Pontefice
Nel recente concistoro, che si è tenuto nel mezzo delle polemiche per le fughe di documenti dalla Segreteria di Stato vaticana, Benedetto XVI ha voluto che i cardinali parlassero della nuova evangelizzazione. E il Papa ha richiamato i porporati allo spirito di servizio, richiamando tutti all’umiltà. L’arcivescovo di Buenos Aires, il gesuita Jorge Mario Bergoglio, che ha origini familiari torinesi, è una delle figure di spicco dell’episcopato latinoamericano. Nella sua diocesi, Buenos Aires, già da tempo la Chiesa va nelle strade, nelle piazze, nelle stazioni per evangelizzare e amministrare i sacramenti. Vatican Insider lo ha intervistato chiedendogli di commentare i lavori del concistoro e le parole del Pontefice.
Come vede la decisione del Papa di indire un anno della fede e di insistere sulla nuova evangelizzazione?
«Benedetto XVI insiste nell’indicare come prioritario il rinnovamento della fede, e presenta la fede come un regalo da trasmettere, un dono da offrire, da condividere un atto di gratuità. Non un possesso, ma una missione. Questa priorità indicata dal Papa ha una dimensione di memoria: con l’Anno della fede facciamo memoria del dono ricevuto. E questo poggia su tre pilastri: la memoria dell’essere stati scelti, la memoria della promessa che ci è stata fatta e dell’alleanza che Dio ha stretto con noi. Siamo chiamati a rinnovare l’alleanza, la nostra appartenenza al popolo fedele a Dio»
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