Nessuna separazione tra fede e carità. Il Papa, nel tradizionale messaggio per la Quaresima dal titolo Credere nella carità suscita carità, pubblicato oggi, spiega che «non possiamo mai separare o, addirittura, opporre fede e carità. Queste due virtù teologali sono intimamente unite ed è fuorviante vedere tra di esse un contrasto o una ‘dialettica’». Benedetto XVI sottolinea che è «limitante l’atteggiamento di chi mette in modo così forte l’accento sulla priorità e la decisività della fede da sottovalutare e quasi disprezzare le concrete opere della carità e ridurre questa a generico umanitarismo». Nello stesso modo però non si può sostenere «un’esagerata supremazia della carità e della sua operosità, pensando che le opere sostituiscano la fede. Per una sana vita spirituale è necessario rifuggire sia dal fideismo che dall’attivismo moralista».
La fede senza opere, si legge nel messaggio «è come l’albero senza frutti». E le opere non nascono solo dallo sforzo umano, ma dalla fede. Nel suo messaggio inoltre il Papa spiega che la carità non va confusa con il semplice aiuto umanitario o con la sola solidarietà e ricorda che anche l’evangelizzazione è opera di carità, anzi «la massima opera di carità, perché non v’è azione più benefica, e quindi caritatevole, verso il prossimo che spezzare il pane della Parola di Dio, renderlo partecipe della Buona Notizia del Vangelo, introdurlo nel rapporto con Dio: l’evangelizzazione è la più alta e integrale promozione della persona umana».
Qui il testo completo del Papa Messaggio pontificio per la Quaresima 2013
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