Non c’è più: l’aveva messa l’amministrazione comunale nel 1980, al momento dell’inaugurazione della Circonvallazione Aldo Moro. Erano gli anni del terrore, delle brigate rosse e delle bombe ai treni. proprio allo statista democristiano fu dedicata l’arteria che cambiò completamente il traffico della cittadina fabraterna, prima complicato dalla presenza di un doppio senso di circolazione su Viale della Libertà, regolato da un semaforo in via Principe Umberto.
Certo era un monumento un po’ trascurato. Qualcuno accendeva un lumino ogni 16 marzo, giorno del rapimento di Aldo Moro e dell’uccisione degli uomini della scorta, e il 9 maggio, anniversario del ritrovamento del cadavere dell’allora Presidente del consiglio.
A nulla erano valse le parole dello stesso papa Paolo VI che aveva rivolto una lettera “agli uomini delle brigate rosse”,
supplicandoli di non uccidere l’amico dei tempi della Fuci.
La spietatezza delle Brigate Rosse fu inesorabile: quei giorni, che tanto segnarono un’intera generazione, erano ricordati dal quel pezzo di marmo, che ora non c’è più.
Ne dà notizia Antonio Nalli nel suo blog ceccano-trafugata-la-stele-in-ricordo-delle-vittime-del-terrorismo
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