
Non sono stati 10, ma solo 5 in tutto gli anni di scuola dell’infanzia, che ho frequentato come mamma. Perchè anche se sono solo mamma e non allievo, l’impressione è di aver frequentato anche io! Mi sono affezionata ai compagni dei bambini, ho conosciuto altri genitori, ho condiviso le esperienze di crescita dei bambini con le maestre, non posso fare a meno di dire che è stato bellissimo!
E però, non voglio solo dire che in un posto come questo, come famiglie, diamo il buon esempio essendo unite, mostrando quanto vogliamo bene ai nostri bambini… eh no, l’asilo (perdonate l’errore, ho frequentato l’asilo e tale è rimasto nel mio vocabolario, prima di ogni possibile riforma scolastica che gli cambiasse il nome!) è stato un luogo privilegiato per iniziare belle relazioni di amicizia con altri genitori, per iniziare ad invitare gli amichetti a casa, per iniziare a vivere la propria città, in relazioni oltre la famiglia.
Bisogna proprio provarci: partire dalle prime timide chiacchiere davanti agli armadietti, sostenere la fatica della mamma, che cerca di convincere a il figlio a posare il gioco di casa prima di entrare in classe, accettare la frase di incoraggiamento che ti giunge quella mattina quando proprio si vede che voi due, mamma e figlio, vi siete alzati con il piede sbagliato… Il mio suggerimento, a chi inizierà, è di non lasciare che questi 3 anni vengano vissuti solo come la preparazione alla scuola elementare… che fa parte del lavoro che fanno le maestre, e meno male che lo fanno!
Come genitori dovremmo proprio provare a fare rete, di sostegno, amicizia, confronto? O no? Come cristiani, potremmo scoprire di avere molto da imparare… oltre che da donare.
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