Castello, no alla coop dei giovani, meglio tenerlo chiuso


Così ha deciso la giunta Ciotoli che conclude il suo mandato con un altro capolavoro: la chiusura al pubblico del Castello dei Conti di Ceccano, dopo tutti i  soldi spesi per restaurarlo. Per un anno, grazie ad un progetto di servizio civile, un gruppo di giovani, coordinati dai servizi bibliotecari, ha tenuto aperto il castello, almeno le parti visitabili in sicurezza, ha organizzato visite guidate, realizzato poster: ci sono stati migliaia di visitatori, hanno creato un sito web in più lingue, funzionante ed interattivo. Poi il servizio civile è finito senza che nessuno si preoccupasse del futuro

I giovani castellani non si sono dati per vinti, si sono riuniti in cooperativa, hanno presentato una proposta al comune. No, è stata la risposta della giunta. Nei corridoi di palazzo Antonelli si raccolta di una furiosa lite fra assessori che volevano piazzare i loro protetti nella cooperativa di giovani. E così: meglio tenere il castello chiuso, tanto che ci fa… palazzetto, mediateca, castello… Questa è Ceccano, quella di Palazzo Antonelli.


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  1. Quando vi sono delle persone mediocri ad amministrare un Comune di 23mila abitanti con un’immensa ricchezza di beni culturali abbandonata a se stessa da tempo, che permettono di edificare obbrobri di cemento su aree di interesse culturale, ambientale, sui resti archeologici e che avrebbero voluto espropriare terreni degli oratori delle nostre Chiesa, per far nascere parcheggi, questi e non solo sono i risultati.
    Sul castello dei Conti di Ceccano porto avanti una battaglia dal 2004. Insieme ad alcuni amici, raccolsi migliaia di firme per chiedere una revisione del progetto che aveva portato alla nascita di un pagliaio al posto dell’antica torre con i merli, voluta dal Marchese Berardi e realizzata sul finire dell’800 dall’architetto Antonio Cipolla (vi suggerisco di dare lettura al curriculum delle opere realizzate da quest’ultimo altro che Frank Ruggero…). Nello stesso anno realizzai un sito internet per diffondere la storia del Castello, della famiglia De Ceccano e dei suoi Conti, illustrando le motivazioni che avevano generato la protesta e la raccolta di firme.
    Il Comune di Ceccano non ha mai voluto neanche sostenere 30 euro l’anno per l’acquisto e mantenimento del dominio internet dello stesso sito, ed io non mai chiesto nulla.
    Recentemente, in vista delle elezioni politiche, hanno avuto la brillante idea di aprire loro un portare dedicato all’antico maniero. Mi sono visto arrivare sulla mia casella di posta elettronica, un invito personale per l’inaugurazione del sito internet del Castello dei Conti.
    Sono sincero e confesso di aver preso la notizia come un vero e proprio scherno nei miei confronti, ma non me la sono mai presa con i volontari del servizio civile, che hanno svolto al meglio il loro lavoro nell’arco dei 12 mesi di volontariato, finendo inconsapevolmente con l’essere strumentalizzati, ad ogni occorrenza, ora da un assessore ora da un altro…
    Mi dispiace che la loro esperienza ed il loro servizio a favore della città e del nostro territorio, non possa proseguire come loro avrebbero voluto, soltanto per la stoltezza di un gruppo di assessori che compongono la giunta comunale e che a malapena conoscono la storia del castello, della nostra città e del valore prestigioso del suo patrimonio storico-artistico-culturale.
    Antonio Ciotoli chiude la sua esperienza amministrativa nel peggiore dei modi, dimostrando di essere ciò che è realmente: il peggiore e più incompetente Sindaco che questa città abbia mai avuto. Per 10 lunghissimi anni sotto il continuo ricatto delle correnti politiche interne alla sua maggioranza, è stato incapace di dare risposte concrete ai problemi che attanagliano questo territorio. Nel corso del suo mandato amministrativo Ceccano ha corso il rischio di vedersi scippata anche un’area verde prestigiosa come quella di Bosco Faito, all’interno della quale avrebbero voluto far nascere altre migliaia di metri cubi di cemento, a vantaggio di una speculazione edilizia mostruosa, sotto gli occhi dell’intera città.

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