Può essere bello un crocifisso, un uomo condannato alla peggiore delle morti, al più terribile dei supplizi? Se lo chiede Alessandro D’Avenia, che utilizza il commento di uno scrittore non credente ad un quadro di un pittore avignonese del XV secolo, Enguerrand Quarton, che nel 1455 dipinge la Pietà di Avignone, oggi al Louvre
“Pensiamo a tutti coloro che, innocenti, sono costretti a subire terribili prove, fisiche o morali; per poco che, attraverso dolori e sofferenze, riescano a mantenere quella scintilla di luce che sorge dall’anima umana, avvertiamo questo straziante bagliore di bellezza che traspare dal loro volto emaciato, sfinito. Ebbene sì, la bellezza non può mai farci dimenticare del tutto della nostra condizione tragica. Esiste una bellezza propriamente umana, ed è questo fuoco dello spirito, che arde, se arde davvero, al di là di ogni tragicità.
Non tutti gli esseri umani sono costretti a passare attraverso le prove di cui ho parlato. Ma tutti possono prendere parte a quella grandezza che sorge dalla dignità interiore dell’essere umano che affronta il terribile in nome della vita. Forse pre questo tra i più grandi capolavori dell’arte occidentale ci sono dipinti che rappresentano la Pietà.
Continua bellezza-di-un-crocifisso
Scopri di più da Pietroalviti's Weblog
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.

Lascia un commento