Lo ricordate? Un nome lunghissimo e terrorizzante per la sua onomatopea, solo al pronunciarlo uno se lo sente camminare nel sangue: è stato sparso a profusione nella valle del Sacco, valle dei veleni. Tanti ceccanesi sono stati sottoposti ad analisi: nessuno rende pubblici i risultati, perché?
Gianluca Popolla prova a fare il punto della situazione:
L’articolo 32 della Costituzione stabilisce che la repubblica tutela la salute, come fondamentale diritto dell’individuo, così come interesse per la collettività, garantendo cure per gli indigenti. E’ compito delle istituzioni sanitarie (ASL) e dei sindaci tutelare la salute dei cittadini a livello locale, così almeno dovrebbe essere o forse Ceccano non fa parte della Repubblica Italiana quanto piuttosto dello stato libero di Bananas visto il pressappochismo e la superficialità con cui è stata gestita la gravissima emergenza dell’inquinamento da β-HCH nella valle del Sacco. Il beta esaclorocicloesano (β-HCH) è un prodotto di sintesi del lindano, un fitofarmaco bandito nel 2001 perché potenzialmente nocivo per la salute umana e animale e altamente inquinante. Il β-HCH ha una vita lunga, è solubile nei grassi e non può essere metabolizzato dal corpo umano. Pare che nelle donne possa venire espulso ma solo durante l’allattamento mettendo a rischio la salute del bambino. Un’acuta esposizione al β-HCH sia negli uomini che negli animali può provocare gravi danni al sistema nervoso centrale e molti studi correlano l’esposizione a questa sostanza tossica all’insorgere di diabete, di problemi funzionali alla tiroide e all’apparato riproduttivo.
Nel marzo 2005 è stato riconosciuto lo stato di emergenza per la valle del fiume Sacco a seguito dei risultati analitici di campioni di latte crudo di un’azienda agricola che evidenziavano livelli di beta-esaclorocicloesano (β-HCH) molte volte superiori a quelli previsti dalla legge.
Continua qui: 123-una-strana-storia-tutta-italiana-ceccano-e-il-hch.html
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