Un Carlo Croccolo in gran forma venerdì 20 agosto sera, in piazza a Ceccano. E pronto a far da paciere nella discussione tra Ruspandini, assessore provinciale al turismo, e D’Annibale, assessore comunale alla cultura, attori a loro volta, durante l’estate di una diatriba senza esclusioni di colpi su chi fa la cultura a Ceccano. E così, Ruspandini, punto sul vivo da D’Annibale che l’accusava di non aver portato nulla a Ceccano, in un anno di assessorato provinciale; costretto a dover ammettere che nei grandi eventi sponsorizzati dalla provincia per il 2010 – 2011 non ce n’è uno che riguardi Ceccano, ha sparato la sua bordata: due mostri sacri del teatro italiano, Carlo Croccolo ed Enzo garinei, con uno spumeggiante Testamento del Marchese del Grillo. E Ruspandini ha riempito la piazza: d’altronde, l’assessore provinciale al turismo ha capito che doveva muoversi in qualche modo, dopo l’amaro ingoiato per l’esclusione di Ceccano dal circuito delle sponsorizzazioni e così, all’ultimo momento, ha dirottato lo spettacolo di Croccolo e Garinei a Ceccano, dove invece, nel cartellone figurava “La signora in rosso… fisso” con Francesca Nunzi.
Una sorta di prova di forza che ha racconto tanti consensi, con l’augurio che sia soltanto il primo episodio di una lunga serie di manifestazioni. E’ quello che ha detto Ruspandini, chiamato da Croccolo sul palco alla fine dello spettacolo: ha definito la serata il punto di svolta dell’attenzione della provincia per Ceccano. E su questo la sua analisi non fa una grinza: la città fabraterna è stata sempre negletta dalle programmazioni provinciali ben più attente ad altri centri, anche più piccoli. Ora Ruspandini ha promesso il cambiamento anche se l’esclusione di Ceccano dai grandi eventi provinciali non depone bene, ma vedremo. L’assessore è giovane ed entusiasta: con lui ci sono tanti ragazzi di Ceccano. E’ stato bravo a non riprendere la polemica dal palco, dopo aver cortesemente invitato anche D’Annibale, mentre il Sindaco Ciotoli aveva preferito assentarsi. E quindi: avanti, Ceccano ne ha bisogno, più delle diatribe e delle contestazioni.